mente di fare impresa ma naturalmente appena diplomato avevo necessità di lavorare e sono stato assunto dalla Pan Electric: sono entrato come tecnico ma per fortuna intuirono presto che ero portato ad altro e così mi venne affidato un ruolo di coordinamento nei cantieri. Prima agli impianti della Raffineria di Trecate poi all’Italsider a Bagnoli e poi ancora vice capo cantiere ad Augusta in Sicilia. Da lì, sempre per Pan Electric, sono iniziate le mie esperienze all’estero: in Polonia dal 1973 al 1976 e in Iran dal 1976 al 1979 terminato in qualità di CEO di Carlo Gavazzi SSK IRAN.»
Peccetti ci racconta degli anni in Polonia, tra le code tipiche dei Paesi dell’Est, il freddo, gli spostamenti faticosi e le infrastrutture arretrate, il rocambolesco viaggio in automobile di 7 giorni per raggiungere l’Iran, i tempi di sviluppo industriale sotto lo scià Reza Pahlavi, l’inquietante fuga alla vigilia della presa di potere di Khomeyni. Ci rendiamo conto che non ha accumulato soltanto conoscenze, lezioni, opportunità e abilità. Eraldo Peccetti ha conservato in sé il ragazzo originale e ribelle, l’ha fatto maturare e ha affinato gli strumenti per realizzare grandi progetti.
Ha imparato a fiutare le persone giuste, a mantenere relazioni, a dialogare: tiene i piedi per terra ma crede in idee ambiziose.
Eraldo Peccetti, Presidente della Colines
Il Gruppo Colines® Holding è una grande realtà italiana tra le aziende leader di settore nel mondo
Rientrato in Italia, dopo un anno a Milano, l’incontro con i fondatori di Colines avvia quello che oggi è il nome noto in tutto il mondo: il nome di un gruppo solido, florido, affermato.
«Ho studiato per colmare le carenze in contabilità e amministrazione davvero molto complesse rispetto alle precedenti esperienze. Gestire un’azienda richiede anche comprendere di finanza e di burocrazia. In qualche modo nel tempo sono diventato una sorta di tuttologo che però lascia fare a chi è esperto, in ciascuna materia: all’imprenditore è dato sapere e decidere ma non illudersi o intestardirsi a fare tutto. Ogni ruolo in azienda deve invece essere valorizzato e responsabilizzato.»
Quali sono stati i punti di forza per l’evoluzione di Colines?
«Una buona organizzazione, una buona tecnologia e un buon clima aziendale fatto da competenze, correttezza, valori.»
Sono ancora presenti le tre famiglie della fondazione?
«Sì, sono mancati i miei due soci e sono subentrati i figli che, esattamente come i miei, ricoprono la loro posizione lavorando. Come tutti, in Colines. Senza privilegi, ciascuno deve dare il suo apporto.»
Ma i valori principali di Eraldo Peccetti e di Colines quali sono?
«In primis il rispetto. Rispetto delle persone, rispetto delle qualità, rispetto del lavoro, rispetto dei principi che garantiscono relazioni corrette. Poi direi poca ingordigia di potere e molta attenzione invece ai risultati. Inoltre seria cura della situazione finanziaria, controllo dell’indebitamento, gestione prudente e non arrivista. Sostanzialmente il successo di un’azienda lo fanno le persone e con le persone, che siano collaboratori, consulenti, soci, clienti o fornitori, occorre quindi sempre comportarsi bene: ci vogliono dialogo, confronto, riguardo, comprensione.»
È facile allora avere dei dipendenti efficienti e soddisfatti?
«Forse facile è una parola grossa ma posso dire che non è così difficile se si seguono parametri di chiarezza e di serietà, se si adotta il massimo rispetto, se si sa motivare.
Un ambiente disteso e positivo è fondamentale, oltre che bello. Tutti stanno meglio, esprimono le loro potenzialità, godono del raggiungimento degli obiettivi. Bisogna fare squadra, bisogna condividere visioni e traguardi. Io seguo tre regole: a)chi arriva deve guadagnarsi la stima 2)chi migliora deve essere riconosciuto e incentivato c)tutti devono essere ascoltati. Non devono essere premiati i furbi ma i meritevoli! Tutto ciò giova al clima aziendale e ai risultati.
Contano moltissimo la formazione, l’aggiornamento, la capacità di collaborare e di perseguire scopi comuni. Per questo ho voluto per Colines anche la preziosa consulenza di una esperta per l’attività di coaching estesa alle persone con particolare responsabilità o necessità.»
Sicuramente le è tornata molto utile l’esperienza di anni tra Italia e estero, organizzando e gestendo situazioni e persone.
«Molto utile, certo. Del resto sono sempre io, il ragazzo che voleva essere rispettato e fare la sua strada…quindi rispetto gli altri, le loro inclinazioni, le loro personalità.
E so anche che ho quasi 72 anni, che ciascuno deve avere il proprio spazio, che è necessario saper delegare proprio come sapersi avvalere delle giuste professionalità. Insomma un’azienda ancor più se media non può ruotare del tutto intorno a un titolare: deve avere una struttura, spirito e gambe per andare avanti, per rinnovarsi continuamente, per sostenere presente e futuro.»
Quella di Eraldo Peccetti, come l’anima di Colines, ci insegna o ci conferma che il dinamismo, l’intraprendenza, il business, sono vincenti quando sanno coniugarsi con l’umanità, con l’umiltà, con l’empatia. La passione e la tenacia non coincidono con la smania e il contro-tendenza Peccetti non è mai stato avventato e non ha sgomitato, è stato costruttivo, fedele a se stesso e rispettoso del prossimo.
Irene Spagnuolo