Con il fotovoltaico in autoconsumo si riesce a risparmiare i 2/3 del
costo totale della materia prima energia
_ENERGRED_ [1]_: VERSO I 100 MILIARDI DI EURO LA SPESA MATERIA PRIMA
ENERGIA NEL 2022, ÀNCORA DI SALVEZZA É IL SOLARE IN AUTOCONSUMO. IL
RISPARMIO? FINO AL 67%_
_«DECUPLICATA LA SPESA CON CUI IL NOSTRO COMPARTO PRODUTTIVO E LA
NOSTRA DIMENSIONE SOCIALE HANNO OPERATO E VISSUTO DAL 2004 AL 2020»
OSSERVA MORENO SCARCHINI, CEO DI ENERGRED, E.S.CO. IMPEGNATA NEL
SOSTENERE LA TRANSIZIONE ENERGETICA DELLE PMI ITALIANE._
Nel comparto dell’energia sta accadendo ciò che fino ad oggi non si
era mai verificato. La situazione sembra irreversibile e così molti
operatori del mercato dell’energia stanno cominciando ad arrendersi. A
lanciare l’allarme questa volta è EnergRed (www.energred.com [2]),
E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi
italiane, che —seppure in un contesto poco favorevole— è riuscita a
realizzare un virtuosissimo impianto di energia 100% da fonte solare in
autoconsumo consentendo WBO ItalCables —senza dover affrontare alcun
onere finanziario o gestionale— di poter godere di energia elettrica
per i prossimi 20 anni un prezzo record assoluto per il nostro Paese: 94
euro al megawatt/ora.
_«Questo prezzo corrisponde al __14,75% dell’attuale PUN__ (prezzo
unico nazionale) e ad __un terzo del costo totale della materia prima
energia__»_ mette in evidenza Giorgio Mottironi, responsabile marketing
di EnergRed.
Il solare in autoconsumo è l’unica àncora di salvezza per le aziende
italiane: basti pensare cha a gennaio 2021 il PUN era pari a circa 60
euro al megawatt/ora, mentre a gennaio 2022 è salito a 224 euro (373%),
arrivando poi oggi a 637 euro (1.062%).
_«Insomma, la spesa con cui il nostro comparto produttivo e la nostra
dimensione sociale hanno operato e vissuto dal 2004 al 2020 è
__decuplicata__» _osserva Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.
Eppure fino all’anno scorso si puntava ancora ad una riduzione dei
prezzi dell’energia in ottica 2023. _«Non potrà mai accadere, basta
vedere la drammatica situazione dei __contratti a termine sul 2023__»_
è lapidario Moreno Scarchini,
La spesa per la materia prima energia in Italia si avvia così
quest’anno a superare i 100 miliardi di euro._ «Per fine anno
prevediamo un PUN medio a oltre 350 euro al megawatt/ora su base annua,
con possibili __rincari per le imprese fino a 500 o 600 euro al
megawatt/ora__»_ pronosticano gli analisti di EnergRed.com.
«_La nostra previsione è che anche nelle migliori delle ipotesi
_—proseguono gli esperti—_ il PUN in Italia avrà almeno fino al
2030 un valore medio di 160-180 euro al megawatt/ora, __il triplo di
quanto ci eravamo abituati a pagare__»._
Certo è che gli operatori sul mercato elettrico hanno subito perdite
negli ultimi 3 anni stimabili in circa 120 miliardi di euro, dovute
proprio ad un forte scostamento tra le loro previsioni dei prezzi sul
mercato a termine (di solito contratti ad un anno) ed i prezzi che si
sono verificati effettivamente sul mercato elettrico giornaliero che
copre circa il 95% dei consumi totali del Paese.
_«Queste perdite dovranno essere recuperate nel tempo nell’unico modo
possibile, ovvero attraverso una vendita con giusto margine
dell’energia elettrica, aspetto che __manterrà alti i prezzi anche in
caso di loro progressiva decrescita__» _spiega Giorgio Mottironi.
Ma è anche vero che questa situazione rende il solare ancora più
competitivo, potendo garantire anche alle aziende più piccole
autoconsumi con prezzi intorno ai 170 euro a megawatt/ora,
omni-comprensivi.
_«Purtroppo, in Italia __la produzione da fonte fotovoltaica ha ancora
un peso troppo basso:__ i dati Terna parlano di un __40% di energia da
fonti rinnovabili di cui solo un quarto (o poco più) dal solare__ e
dunque invece di sfruttare l’aumento delle ore di irraggiamento annue
ci esponiamo ai rischi derivanti dal cambiamento climatico che si
riflettono sui venti e sulla disponibilità di risorsa idrica»_ mettono
in evidenza gli analisti di EnergRed.com [3].
Anche gli operatori sono ormai coscienti che quella che stiamo vivendo
è una situazione strutturale legata sia ad una troppo elevata
dipendenza da fonti fossili che —e soprattutto— ad un increscioso
ritardo nello sviluppo delle rinnovabili.
_«Il PNIEC punta ad installare altri 50GWp di impianti solari ma vi
sarebbe spazio per almeno 80GWp che porterebbero —oltre ai benefici
ambientali e sociali— ad un risparmio, ripagati tutti i costi di
investimento e di gestione, di almeno 22 miliardi di euro all’anno per
i prossimi 10 anni» _concludono gli analisti di EnergRed.com