Con Responsabilità Sociale d’Impresa si intende tutto quell’insieme di iniziative di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa, volte a ridurre le cosiddette socially irresponsible activities e produrre migliori risultati di business.
L’attenzione sulle azioni sostenibili all’interno di un’azienda è sempre maggiore, tanto da richiedere una figura che si concentri esclusivamente sulla promozione e monitoraggio di azioni positive, che dimostrino cura e consapevolezza nei confronti dell’ambiente, delle persone e del contesto sociale di riferimento: quella figura è il Sustainability Manager.
Come spiega Franco Amelio, sustainability leader Deloitte: “Le aziende sono oggi chiamate a mettere a fuoco un nuovo approccio alla sostenibilità. Non si tratta solo di individuare e realizzare azioni che riflettano una maggiore attenzione all’ambiente o ambiscano a una superiore ricaduta sociale. Si tratta di sviluppare una concreta integrazione strategica delle tematiche esg nel modello di business, ripensando i rapporti con tutti gli stakeholder e aggiornando i prodotti e i servizi venduti sul mercato, nell’ottica di una crescente generazione di valore”.

Ma che competenze sono richieste per diventare Sustainability Manager? Sicuramente essere dotati di soft skills quali un’ottima capacità di comunicazione e ascolto, caratteristiche fondamentali per un professionista che sappia integrarsi e comprendere i diversi processi aziendali da implementare in ottica sostenibile; ma anche essere capaci di gestire il rischio e avere una visione e capacità di indirizzo.
In Italia questo ruolo aziendale è ancora molto poco presente, infatti una figura che si occupa esclusivamente di sostenibilità è presente solo nel 7% dei casi (37% se si considerano solo le imprese con più di 50 dipendenti).
In un mondo in cui la cui sensibilità di lavoratori e consumatori premia sempre di più (in termini di brand reputation e fatturato) aziende le cui scelte siano socialmente responsabili, l’inserimento sempre più cospicuo del tema della sostenibilità all’interno delle strategie aziendali diviene una vera e propria leva con cui operare sul mercato, attraendo migliori clienti e business.

Ecco perché avere un responsabile della sostenibilità è una scelta vincente, permettendo un approccio più integrato al tema, che certamente richiede anche l’allocazione di capitale aziendale apposito: “Nelle scelte di allocazione del capitale, è la principale discriminante nella maggior parte dei settori industriali: per questo serve una visione integrata di lungo periodo, in cui la sostenibilità concorra effettivamente a definire il profilo aziendale”, aggiunge Stefano Pareglio, presidente di Deloitte Climate & Sustainability.
E per quelle imprese ancora troppo piccole per pensare a programmi e investimenti mirati, rimangono strategiche le partnership: dallo studio sviluppato da Deloitte Il ruolo del sustainability manager emerge l’importanza dello sviluppo di collaborazioni strategiche con aziende dello stesso o di altri settori, che possono così contare su una condivisione di risorse e competenze volte a sviluppare soluzioni vincenti per migliorare la propria sostenibilità.