Grande successo della mostra “I Parachini” inaugurata a Briona e poi allestita a Novara fino al 17 luglio
Ci introducono alla Mostra “I Paracchini” inaugurata a Briona il 9 luglio Fiorenzo Zaggia di Edil Zeta s.r.l. e Valter Arino di UnipolSai, entrambi amici e sostenitori dell’opera di don Franco Parachini, acquarellista e pittore di un’antica famiglia di rinomati artisti piemontesi.
Proprio curata da don Franco Parachini, la Mostra raccoglie in foto e in dipinti le opere di una tradizione che parte dal 1860: un vero spaccato di Storia e di pregio figurativo.
Quella dei Parachini è una famiglia che lascia un patrimonio di bellezza e valore sparso in Chiese, Palazzi d’epoca, castelli, Gallerie, Musei, libri, visibili dal Piemonte alla Lombardia fino a Londra, in Inghilterra. Di generazione in generazione passa il sacro fuoco delle espressioni creative e della dedizione alla materia e alle raffigurazioni: fini conoscitori della decorazione, del ritocco, dell’olio su tela che si distinguono per disegni, ritratti, opere di restauro. Una ricchezza di contributi culturali di cui don Franco oggi è interprete fiero, garbato, evoluto.
Se ciascun Parachini ha manifestato la vocazione all’arte con preziosi risultati, don Franco rappresenta oggi una sintesi di tutte le ispirazioni: una sintesi delicata, profonda, spirituale e assolutamente originale. I suoi acquerelli sono emozione allo stato puro!
La stessa emozione che all’inaugurazione della Mostra trapela dalle parole entusiaste e gioiose di Zaggia e Arino, letteralmente rapiti dall’intensità delle opere e felici di celebrare don Parachini. Amano l’arte e probabilmente sorprenderanno in futuro con nuove occasioni e nuove Mostre.
Del resto parliamo anche con don Franco, umile e amabile come sempre, una grandezza d’animo e talento che pare quasi voler sfuggire alla gloria: «sono animato dalla passione…Osservo la realtà, ne traggo ispirazione per sublimarla con i colori dei miei acquerelli.»
Don Franco Parachini peraltro, pur privilegiando l’acquerello, ci cimenta con maestria anche in lavori ad olio e pratica altre tecniche come lo stucco e la sabbia: tutto ciò a conferma di una personalità artistica variegata e poliedrica degna di profonda attenzione.
Ci piace pensare che una così feconda produzione artistica sia stata vista e apprezzata da molti ammirati visitatori. Il successo della Mostra è il meritato tributo a una famiglia di rara sensibilità e bravura artistica, ma è anche una stupenda opportunità per conservare testimonianze della Storia e del territorio.
È sempre un privilegio godere dell’incanto dei prodotti dell’ingegno, dell’estro e della dedizione. Non possiamo dunque che essere grati a don Franco Parachini, ai suoi avi, a chi come Zaggia e Arino si prodiga affinché non vada mai perduta un’importante memoria.
Irene Spagnuolo